Saturday, 13 August 2011

perchè lo stato italiano è così vicino al fallimento

Il problema è cominciato a diventare grosso tra il 1960 ed il 1970. Provate a seguirmi:
  1. Al governo c'era la Democrazia Cristiana fin dal dopoguerra, che non solo non aveva governato male, ma aveva scampato all'Italia di cadere dalla parte del mondo dove imperava la dittatura del popolo. Era comunque arrivato il momento limite nel quale un sistema sociale sano deve chiedere alla classe dirigente un purificante ricambio, pena l'occupazione indefinita dei ruoli di potere, la spartizione dei privilegi e la corruzione.
  2. Questa esigenza di ricambio fù impedita dal fattore K. Il fattore K fù una gravissima colpa della sinistra italiana che invece di proporre un'alternativa riformista socialdemocratica al conservatorismo cattolico, catalizzava le sue forze nel Partito Comunista legato alle dittature "comuniste" dell'Est Europa; incapace anche solo di condannare i carri armati a Praga. Era una alternativa improponibile.
  3. La Democrazia Cristiana con l'appoggio del Vaticano e via via di tutti i partitini riformisti che consideravano indecente il comunismo reale, era costretta a governare, anche controvoglia; dopo il miracolo economico ed il boom demografico si trattava di gestire esigenze e fenomeni sociali di massa nuovi e vecchi, dalla sanità per tutti alle rivolte studentesche, pensioni e popolo operaio, infrastrutture e mafie. Senza complotti e senza malizia ne venne fuori un meccanismo di governo nuovo, probabilmente l'unico possibile con le posizioni bloccate come in quel momento: il consociativismo.
  4. Il consociativismo consisteva nel mantenere la pace sociale, essendo bloccato il ricambio dirigenziale, accontentando tutti, anche le opposizioni. Semplificando molto, per mantenere il consenso, ed in ultima analisi per essere rieletti, le leggi finanziarie si succedevano anno per anno aumentando le pensioni ma anche gli sgravi fiscali alle aziende, assumendo insegnanti e forestali, prepensionando qualche categoria, aumentando tredicesime e agevolando l'evasione fiscale.
  5. Naturalmente per tutta questa felicità c'era il rovescio della medaglia: le elargizioni a tutti non erano coperte dalle entrate dell'erario. Ogni anno lo stato, come per ogni famiglia che spende più di quel che guadagna, era costretto a chiedere soldi in prestito. 
  6. Sempre semplificando il sistema con cui gli stati raccolgono prestiti è quello dei BOT (buoni ordinari del tesoro). Lo stato per farsi prestare € 100 dà, a chi presta, un pezzo di carta con scritto che pagherà un interesse (per esempio € 5, interesse del 5%) per ogni anno che passa prima della restituzione. 
  7.  Ad ogni finanziaria vincevano tutti: imprenditori e sindacati, commercianti e liberi professionisti. Perfino i dirigenti del partito comunista che, avendo un pò alzato la voce, si garantivano di volta in volta un posto al banchetto delle prossime elezioni ed in tutto il parastato. Il giochetto serviva a vivere al di sopra delle possibilità della nazione facendo contenti tutti: le categorie sociali sedate dalle prebende, i governanti riconfermati nei loro privilegi ed i risparmiatori, ripagati con interessi garantiti dallo stato. Non saprei dire se qualcuno di quegl'incoscenti se ne rendesse conto, stà di fatto che nessuno fece notare che si trattava del classico gatto che si mangiava la coda: lo stato si faceva prestare i soldi per accontentare i cittadini, dai cittadini stessi, i quali stavano tranquilli perchè garantiva lo stato.
  8. Anche dopo la fine del fattore K seguita al crollo del comunismo reale, governi di ispirazione liberale favorevoli nei proclami alle liberalizzazioni in economia, non hanno saputo abbandonare questa prassi ma hanno continuato ad elargire stipendi, pensioni, strade, ospedali ed appalti con denaro che i cittadini prestavano dietro ricevuta di un pezzo di carta sul quale c'era scritto che lo stato avrebbe restituito tutto e con gli interessi. I pochi che hanno provato a dire che il meccanismo andava corretto perchè ci avrebbe portato alla rovina venivano sonoramente sconfitti alle elezioni ed emarginati come menagrami.
  9. Arrivando ad oggi, il debito accumulato dalla famiglia Italia è tale che per ripianarlo ognuno di noi, comprese le aziende, dovremmo lavorare lasciando allo stato tutti gli incassi per quasi un anno e mezzo. Una cifra pazzesca.
  10. Ma la cosa più pazzesca è che solo i piccoli risparmiatori, oneste formichine, son rimasti con i BOT in mano, mentre i ladri, chi ha governato ed i loro amici che si sono arricchiti veramente col pubblico denaro, sono scappati, hanno messo i soldi al sicuro.
  11. Ma, fosse per le nostre formichine, il problema non esisterebbe, loro, sedati dalla loro unica fonte di informazione, la TV, continuerebbero a credere di poter avere indietro il loro denaro.
  12. L'unica complicazione in questo schema è che anche investitori stranieri hanno comperato titoli del debito italiano. E loro hanno cominciato a dubitare.
In questi giorni stà succedendo proprio questo: i grandi investitori, particolarmente stranieri, ragionevolmente dubitando delle capacità della nostra nazione di mantenere gli impegni presi, hanno chiesto di cominciare la restituzione, velocemente.
Conseguenze: fine del consociativismo, spendere solo quel che si guadagna col sudore. Come avrebbe sempre dovuto essere.
Colpe: nostre di noi popolo, con grosse aggravanti per coloro che noi popolo abbiamo delegato a governarci senza etica.

1 comment:

Fabio said...

Mi quadra tutto. Solo che.. ..USA in crisi; Germania, l'abbiamo saputo oggi, a crescita 0; Spagna in crisi; POrtogallo in crisi; Grecia in crisi. Ma cos'è questa crisi? Come mai colpisce economie così diverse? Negli altri paesi non hanno avuto il consociativismo, eppure sono in crisi. Che sia il sistema occidentale in crisi? Che sia in crisi il sistema basato sul "produci più che puoi, consuma più che puoi"?