E' fin da quando ho smesso di essere un bambino
che mi son fatto quest'idea
sull'origine di quegli orchi che infestavano le fiabe che ci venivano raccontate:
credo che essi siano la trasposizione mitologico-letteraria degli attori di crudeltà ed abomini atavici;
fatti, tramandati verbalmente, che ciclicamente accadevano nelle comunità stanziali preistoriche,
tendenzialmente agricole e pacifiche,
quando venivano investite e travolte dal passaggio di comunità nomadi, tendenzialmente cacciatrici e guerriere provenienti dal nulla,
che depredavano, violentavano e sgozzavano,
per poi tornarsene da dove erano venute lasciando morte e macerie fumanti alle loro spalle.
In tempi più recenti, storici,
dalle nostre parti arrivavano da oriente le ondate di "barbari" (stranieri, in greco) che seminavano morte e distruzione.
Per poi magari fermarsi e mischiarsi geneticamente con gli stanziali; si pensi a noi lombardi ed ai Longobardi.
Io credo che la sottile paura che ancora oggi gli "stranieri" causano quando vengono visti come "numerosi" e magari (orrore!), hanno lineamenti somatici diversi dai nostri,
sia dovuta a questi ricordi primordiali subliminali.
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