Condivido questo post che Emanuela Marchiafava ha
pubblicato sul Post.
Io voglio credere che questa storia sia un assaggio di come
sarà il nostro futuro.
LA MARCIA DEI DELFINI
La marcia dei delfini è una piccola storia lunga vent’anni
che inizia quando i classici “quattro amici” decidono di aprire una piccola
libreria sotto i portici di piazza Vittoria, a Pavia, a fianco del mitico
giocattolaio che custodiva i trenini Rivarossi nella cantina medievale, meta
del pellegrinaggio appassionato di collezionisti capostazione mancati. Ma
questa è un’altra storia, noi invece qui si parla di libri e di gente di
un’altra generazione, la nostra, quella di mezzo.
I quattro amici, dicevamo, amano proprio tanto i
“loro” libri e li incastrano in ogni spazietto disponibile della loro piccola
libreria su due piani; ce ne sono per tutti i gusti, e di tutto il meglio, ma
la stanzetta dei libri per bambini incanta tutti per la loro bellezza e
creatività. E così, “la libreria Il Delfino” si popola non solo di studenti e
professori della vicina università, d’intellettuali più o meno chic, ma anche
di bimbi, mamme e papà, zii più o meno acquisiti intenti a sfogliar libroni
colorati e incantatori.
Ma i tempi sono difficili per tutti, catene nazionali
aprono grandi punti vendita e lo spazio sotto i portici, per quanto
affascinante, non basta più. E allora via, si raccoglie il coraggio a due mani,
fa il suo ingresso nella proprietà anche una casa editrice specializzata in
libri per bambini e, dopo un po’, si fa il grande salto: si trasloca.
Dopo vent’anni, ci si sposta in un’altra piazza sempre
sotto i portici, a fianco del grande Duomo, in uno spazio che è l’esatto
contrario del vecchio: ampio, luminoso, moderno, dove i libri si possono
accoccolare per bene.
Siccome i delfini han sempre pensato che il “nostro
lavoro fosse importante per far viaggiare i libri tra noi e i lettori, tra i
lettori e i lettori, e tra i lettori e noi” ecco che per il trasloco nasce
l’idea della Marcia dei Delfini “una catena di lettori che si passassero di
mano in mano gli ultimi volumi della libreria per portarli dalla sede storica a
quella nuova”.
Sabato 24 novembre ci siamo presentati in
quattrocento, non contando i passeggini e i cagnolini. La catena ha fatto
volteggiare centinaia di libri lungo le strade del centro storico di Pavia e
sotto lo sguardo sorridente di chi capiva, ma anche no. Prima la catena, poi la
Marcia dei Delfini, capitanata da quelli cui non pareva vero di recitare
filastrocche al megafono, invece di slogan politici, ha raggiunto la “Nuova
libreria il Delfino”. Abbiamo preso possesso dei nuovi spazi e occupato portici
e piazza antistanti, mentre i bambini giocavano con i libri nuovi, praticamente
in vetrina, perché non c’è niente di più bello al mondo che vedere chi ancora
non sa leggere maneggiare un libro con gioia e curiosità.
Abbiamo fatto la fila per entrare, la fila per
brindare, la fila alla cassa per uscire, tutti, con un libro in mano, sempre
diverso da quello portato fin lì dalla marcia.
Con la cultura si mangia ma, soprattutto, ci si nutre.
Almeno noi,
della marcia dei delfini.
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