Bel quadretto della situazione fatto da massimo gramellini oggi.
Va bene, va tutto bene. La
capacità del Pd di perdere le vittorie ha raggiunto livelli talmente
sofisticati che persino un tifoso del Toro si sente pervadere da ammirato
stupore, ma va tutto bene. Bersani è uscito disidratato dalle urne e beve venti
bicchieri d’acqua in un quarto d’ora di conferenza stampa, ma va bene, va tutto
bene. Domani si dimette il Papa, il Presidente della Repubblica è in Germania,
il governo chissà, e a presidiare Roma è rimasto soltanto Alemanno, ma non
abbiate paura: va tutto bene (anche perché non dovrebbe nevicare). Col quattro
per cento dei voti la Lega controlla le tre Regioni più importanti del Nord e
minaccia di trasferirle in Carinzia, ma va tutto bene, davvero. Gli uomini di
Ingroia danno colpa della débâcle all’imitazione di Crozza (ma dai, era
Crozza?), però va tutto bene. Una neosenatrice dei Cinquestelle, intervistata
alla radio, non sa esattamente quanti siano i componenti di Camera e Senato che
vorrebbe giustamente dimezzare, ma va bene, benissimo così (magari una sbirciata
a Wikipedia, la prossima volta). I tedeschi, gli unici ad avere votato per
Monti (per Fini e Casini non ce l’hanno fatta neanche loro) oltre a tutto il
resto pretendono di esportare la stabilità e, avendo le elezioni a settembre,
potrebbero decidere che il vincente governerà loro e il perdente noi, ma
credetemi: va bene, va tutto bene.
Non sono impazzito, anche se
la situazione politica me ne darebbe ampia facoltà. Mi sono solo convinto che
l’Italia versava in un tale stato catatonico che per rianimarla serviva un
elettrochoc. Ora siamo svegli. Nella melma più nera, ma svegli. Non resta che
venirne fuori, ma questa da millenni è la nostra specialità.
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