bella analisi di maria cristina koch
Credo che Beppe Grillo sia davvero uno degli ultimi credenti fideistici che sanno, presumono, intravvedono o credono di aver scoperto il vero autentico complotto universale di cui gli altri comuni mortali non hanno purtroppo contezza, sì che Grillo deve avvertirli con urgenza allarmata.
Non ci penso
neppure a contestare i singoli fatti o le diverse affermazioni del
nostro, mi fa, come scrivevo, tenerezza, l'ingenuità di un uomo di una certa
età che crede ancora nei mirabolanti poteri diabolici di chi trama nell'ombra
perché ha il potere e vuole sopraffare tutti e tutto.
In
termini non così differenti dai bambini che picchiano lo spigolo del tavolo
dove hanno battuto la testa, colpevole di averli danneggiati, Grillo è alla
ricerca spasmodica del colpevole, immaginato come sostanzialmente unico,
stretto in una comunità di criminali vincolata a un patto segreto per dominare
il mondo.
Ora,
non dico affatto che non possano esserci persone, gruppi di "potere",
nazioni e comunità che ambirebbero a governare e controllare il mondo intero,
figuriamoci, qualunque bambino l'ha sognato e i vari super eroi questo
praticano. Quel che molto più banalmente va tenuto in considerazione è che non
è così facile come sembra perché esiste quella che viene chiamata complessità
dove sono infiniti i fattori in gioco e (tutti i dittatori potrebbero
confermarlo) non è possibile controllarli se non per un tempo molto contenuto o
per un numero molto piccolo di individui.
La
persona umana e i sistemi viventi sono di per sé imprevedibili, nessuno, se non
appunto per un ambito estremamente ristretto, può garantirne il controllo
effettivo, esattamente quanto ciascuno dei singoli elementi del sistema ha
potenzialmente la forza di influenzare il sistema intero. Puoi organizzare un
convegno fin nei minimi dettagli ma ti basta uno sciopero dei mezzi, un
incidente o un forte raffreddore del personaggio principale, il salto della
corrente e il tuo convegno si trasforma in tutt'altro. Ed è esattamente lì che
deve intervenire l'intelligenza creativa della persona umana: facendo
dell'incidente imprevedibile la risorsa del successo.
Quando
Grillo contesta ai parlamentari pentastellati di non potersi esprimere su
argomenti "non previsti dal programma", quando ipotizza una multa di
250.000 € per chi, candidato e poi eletto, uscisse fuori dal recinto del
programma concordato all'atto della candidatura, fa tenerezza, appunto, perché
dimostra, ancora, di credere di poter fermare l'acqua ipnotizzandola con gli
occhi scalmanati e il grido accorato.
Ma
l'acqua, la persona, il sistema, il mondo intero sono vivi perché si muovono,
seguendo impulsi, desideri, bisogni, linee, alleanze e, perché no?, congiure di
palazzo o di banche, sì che viene a comporsi un disegno inedito di cui nessun
componente può avere il controllo totale pur essendo, questo, il desiderio più
forte di ciascun componente stesso.
Il
punto non è che le persone, i sistemi, le banche, l'economia globale, la
finanza, l'Unione Europea non possano ordire complotti o che debbano essere
considerati di per sé corretti e ricolmi di buone intenzioni per il solo fatto
di essere in qualche termine "istituzionali". Il punto è che nessuno
può avere il controllo completo ma che tutti ci affanniamo a cercare di vendere
la nostra idea di convivenza, socialità, giustizia, istituzione in un gioco
composito e chiacchierato di cui cogliamo il risultato solo dopo essere
intervenuti.
Credo
anch'io che l'Italia e gli italiani siano molto conservatori e che ne vada
rinnovato il pensiero e il modo di operare, penso che il punto su cui innovare
debba essere il metodo, il criterio con cui stabilire regole da condividere.
Credo che il tema importante di oggi sia come coniugare l'autonomia della
libertà di ciascuno di noi con una necessità di rappresentanza. Per il grande
vecchio che controlla il mondo con le unghie adunche mi bastano i fumetti.
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